Introduzione

Il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) è il principale strumento dell’UE per investire nelle persone. Mira a costruire un’Europa più sociale e inclusiva e a contribuire all’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali.

Lo scorso 28 gennaio 2021, la presidenza portoghese del Consiglio dell’UE e i membri del Parlamento europeo hanno raggiunto l’accordo politico sul progetto di regolamento che istituisce il FSE+: il fondo è stato proposto per la prima volta dalla Commissione europea nel 2018 proprio per essere inserito nel QFP del 2021 e con la pandemia da Covid-19 le sue misure sono state rafforzate. Il 24 giugno 2021, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato il nuovo regolamento relativo al FSE+ che è il risultato di una fusione tra il Fondo sociale europeo (FSE), l’Iniziativa a favore dell’occupazione giovanile (YEI), il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD) e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI). Si tratta di un passo importante verso la razionalizzazione e la semplificazione delle norme vigenti di tutti i fondi, che contribuirà a migliorare l’impatto dei finanziamenti dell’UE.

Con una dotazione di 99,3 miliardi di € (a prezzi correnti) per il 2021-2027, gli Stati membri possono usare i fondi per creare e tutelare posti di lavoro, promuovere l’inclusione sociale, lottare contro la povertà e la mancanza di fissa dimora e dotare i lavoratori delle competenze richieste dalle transizioni digitale ed ecologica. L’FSE+ impone altresì agli Stati membri l’ambizioso requisito di investire nei giovani e combattere la povertà infantile. L’FSE+ è inoltre il Programma centrale per la ripresa delle società ed economie europee segnate dalla crisi pandemica del coronavirus.

Il Fondo aiuterà gli Stati membri ad affrontare la crisi causata dalla pandemia di coronavirus così come a conseguire elevati livelli di occupazione, una protezione sociale equa e una forza lavoro qualificata e resiliente, pronta per la transizione verso un’economia verde e digitale.

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